lunedì 11 giugno 2007


LE PIANTE OFFICINALI

Con il nome “officinale” si intendono tutte le piante spontanee e coltivate contenenti al loro interno principi attivi utili per la cura o la prevenzione delle malattie dell’uomo, degli animali e delle piante.Officinale deriva da officina, laboratorio ovvero luogo di trasformazione all’interno del quale le erbe vengono essiccate o lavorate fresche per preparare tisane, creme, tinture, sciroppi, ecc.. Infatti, fin dall’antichità le erbe erano utilizzate per estrarre con tecniche diverse i principi attivi utili per la medicina.Nell’ambito delle specie officinali possiamo fare distinzioni in funzione del loro utilizzo: piante come la salvia, il timo, la menta hanno un interesse culinario, sono infatti utilizzate in cucina per l’aromatizzazione di minestre, dolci, zuppe, arrosti;alcune piante hanno invece proprietà coloranti quali la camomilla, il cartamo, lo zafferano, la calendula, l’achillea; altre ancora sono considerate tossiche o velenose come ad esempio la cicuta, il mughetto, il gisquiamo, la brionia, l’oleandro.Interessante è anche l’utilizzo di molte specie officinali spontanee che, con i loro fiori, attirano le api permettendo di migliorare e aumentare la qualità dei mieli;queste specie sono chiamate mellifere e sono ad esempio il tiglio, il biancospino, la salvia, la lavanda, il coriandolo, il tarassaco.Inoltre quasi mai si pensa all’impiego delle erbe officinali a fini decorativi ed ornamentali anche se, molto spesso, sono presenti in giardini perché naturalizzate o perché i semi sono stati portati dagli uccelli o dal vento.Macchie colorate di rosso, di giallo o di bianco sono date dai fiori delle digitali, del Centranthus ruber, del timo, del piretro, del topinambur, della grindelia, della camomilla;di colore azzurro o blu violetto date dai fiori di malva, di fiordaliso, di echinops, di eringium, delle nigelle, o il bel colore porpora dell’echinacea purpurea.Si ricorda poi che molte officinali possono servire anche in agricoltura biologica nella prevenzione e nella lotta contro i patogeni e i parassiti delle piante coltivate, basta pensare ad esempio alle piretrine contenute nella pianta di piretro e tossiche per mosche, afidi, zanzare, ma non per l’uomo.L’essenza di menta, di lavanda, di timo possono essere impiegate per ridurre la presenza di alcuni patogeni sulle piante; l’estratto di ortica, abbondante negli incolti e nelle vicinanze di terreni ricchi di sostanza organica, è un buon repellente per gli afidi e un concime per le piante.Infine, importante è l’utilizzo di molte piante nella cosmesi mediante l’impiego degli oli essenziali, delle gemme, delle mucillaggini, ecc.; rientrano in questo gruppo piante come la calendula, la camomilla, la lavanda, la salvia, il pino, la malva, l’altea e tante altre.Il ricorso alle officinali in Italia in questi ultimi anni sta sempre più aumentando grazie anche ai positivi risultati di studi e ricerche condotte da aziende farmaceutiche, erboristiche, cosmetiche e alla sempre maggiore richiesta del consumatore di prodotti naturali.L’uso delle erbe e dei suoi derivati da parte dalla maggior parte delle persone è visto come una alternativa alle medicine di sintesi con la garanzia e la sicurezza di non incorrere in tutte le controindicazioni che si ritrovano in molti farmaci di derivazione sintetica.Per tanti le erbe possono essere utilizzate senza incorrere in nessun rischio di intossicazione.Tutto questo, però, non è sempre vero. Si debbono considerare le “erbe” come piante medicinali e perciò farmaci a tutti gli effetti. Sarebbe bene quindi cancellare il concetto di pianta medicinale uguale a naturale e, pertanto,priva di effetti collaterali.Certamente la natura mette a disposizione dell’uomo una grande ricchezza di prodotti dalle straordinarie proprietà terapeutiche alcune delle quali ancora insostituibili e tante ancora da scoprire. All’interno del mondo vegetale vi sono però piante tossiche e velenose. In molte zone a causa dell’inquinamento ambientale le piante assorbono sostanze nocive dall’aria incamerandole nei propri tessuti e se i vegetali non vengono controllati precedentemente l’impiego, possono diventare causa di intossicazioni.

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