"Un giorno è lungo ed un anno è lungo da morire. Ripenso a quello che mi hai scritto e ho tanto freddo dentro il cuore. «Va tutto bene, ti penso sempre e spero di tornare. Un giorno o l'altro questa fortuna dovrà decidersi e arrivare».
Amore, ritorna, le colline sono in fiore ed io, amore, sto morendo di dolore. Amore, ritorna, non importa, non fa niente se tu non sei diventato più importante... Perché sei importante per me."
"Viens, Mallika, les lianes en fleurs Jettent déjà leur ombre Sur le ruisseau sacré qui coule,calme et sombre, Eveillé par le chant des oiseaux tapageurs."
"Su un campo di grano che dirvi non so, un dì Paperina col babbo passò e vide degli alti papaveri al sole brillar... e lì s'incanto'. La papera al papero chiese "Papà, pappare i papaveri, come si fa?" "Non puoi tu pappare i papaveri" disse Papà. E aggiunse poi, beccando l'insalata: "Che cosa ci vuoi far, così e' la vita..."
"Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti, e tu sei piccolina, e tu sei piccolina, lo sai che i papaveri son alti, alti, alti, sei nata paperina, che cosa ci vuoi far..."
Vicino a un ruscello che dirvi non so, un giorno un papavero in acqua guardò, e vide una piccola papera bionda giocar... e lì s'incantò. Papavero disse alla mamma: "Mamma', pigliare una papera, come si fa?" "Non puoi tu pigliare una papera", disse Mamma'. "Se tu da lei ti lasci impaperare, il mondo intero non potrà più dire..."
E un giorno di maggio che dirvi non so, avvenne poi quello che ognuno pensò Papavero attese la Papera al chiaro lunar... e poi la sposò. Ma questo romanzo ben poco durò: poi venne la falce che il grano tagliò, e un colpo di vento i papaveri in alto portò. Così Papaverino se n'e' andato, lasciando Paperina impaperata..."
"Se segui la mia mente se segui la mia mente abbandoni facilmente le antiche gelosie ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina e uccide i sentimenti le anime non hanno sesso né sono mie Non non temere tu non sarai preda dei venti ma perché non mi dai la tua mano perché potremmo correre sulla collina e fra i ciliegi veder la mattina che giorno è E dando un calcio ad un sasso residuo d'inferno e farlo rotolar giù giù giù e noi ancora ancor più su planando sopra boschi di braccia tese un sorriso che non ha né più un volto né più un'età e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini e più in alto e più in là ora figli dell'immensità."
"Just like a spy through smoke and lights I escaped through the back door of the world and I saw things getting smaller fear as well as temptation.
Now everything is reflection as I make my way through this labyrinth and my sense of direction is lost like the sound of my steps is lost like the sound of my steps.
Scent of dried flowers and I'm walking through the fog walking through the fog"
"Cerco un po' d'Africa in giardino, tra l'oleandro e il baobab, come facevo da bambino, ma qui c'è gente, non si può più, stanno innaffiando le tue rose, non c'è il leone, chissà dov'è..."
"I giardini di marzo si vestono di nuovi colori e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti "tu muori se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori" ma non una parola chiarì i miei pensieri continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri."
Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti. lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi fossi dove in pozzanghere mezzo seccate agguantanoi ragazzi qualche sparuta anguilla: le viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni. Meglio se le gazzarre degli uccelli si spengono inghiottite dall'azzurro: più chiaro si ascolta il susurro dei rami amici nell'aria che quasi non si muove, e i sensi di quest'odore che non sa staccarsi da terra e piove in petto una dolcezza inquieta. Qui delle divertite passioni per miracolo tace la guerra, qui tocca anche a noi poveri l a nostra parte di ricchezza ed è l'odore dei limoni. Vedi, in questi silenzi in cui le cose s'abbandonano e sembrano vicine a tradire il loro ultimo segreto, talora ci si aspetta di scoprire uno sbaglio di Natura, il punto morto del mondo, l'anello che non tiene, il filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità. Lo sguardo fruga d'intorno, la mente indaga accorda disunisce nel profumo che dilaga quando il giorno piú languisce. Sono i silenzi in cui si vede in ogni ombra umana che si allontana qualche disturbata Divinità. Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo nelle città rurnorose dove l'azzurro si mostra soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase. La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta il tedio dell'inverno sulle case, la luce si fa avara - amara l'anima. Quando un giorno da un malchiuso portone tra gli alberi di una corte ci si mostrano i gialli dei limoni; e il gelo dei cuore si sfa, e in petto ci scrosciano le loro canzoni le trombe d'oro della solarità.
Oh, girasole, affaticato dal tempo! Tu che conti i passi del sole, bramando anche tu quel luogo dorato in cui il pellegrino conclude il suo viaggio. In cui il giovane che si strugge nel desiderio e la vergine esangue nel suo sudario di neve sorgono dalle loro tombe e aspirano al luogo in cui, mio girasole, vorresti andare!
Che i fiori e la natura rappresentino molto più di quello che sono è cosa risaputa e fortemente radicata nella musica operistica: ricordiamo fra tutte la vicenda di "Traviata" anche detta "La signora delle Camelie"- romanzo di A.Dumas figlio, dal quale è tratta la vicenda verdiana e il bellissimo duetto dei fiori dall'opera Lakmè di L.Delibes; sinfonica: come dimenticare il Valzer dei Fiori di Tschaikowskij o e stagioni di Vivaldi o Haydn o "la Mèr" di Debussy? Ma anche nella musica popolare, specialmente in quella della tradizione Napoletana. Molto toccante è la canzone "Era de Maggio", dove l'innamorato promette di tornare "quando tornano le rose, se questo fiore torna a Maggio, allora anche io tornerò a Maggio", la prima strofa in napoletano suona così:
"Ricordo il giorno del mio matrimonio, l'abito bianco di seta ed organza, nessuno sposo impaziente all'altare, soltanto un prete in vistoso imbarazzo."