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lunedì 11 giugno 2007

Le colline sono in fiore - Wilma Gorich




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"Un giorno è lungo ed un anno
è lungo da morire.
Ripenso a quello che mi hai scritto
e ho tanto freddo dentro il cuore.
«Va tutto bene,
ti penso sempre
e spero di tornare.
Un giorno o l'altro
questa fortuna
dovrà decidersi e arrivare».

Amore,
ritorna,
le colline sono in fiore
ed io,
amore,
sto morendo di dolore.
Amore,
ritorna,
non importa, non fa niente
se tu
non sei
diventato più importante...
Perché sei
importante per me."

Il duetto dei Fiori dall'opera "Lakmè" di Delibes

"Viens, Mallika, les lianes en fleurs
Jettent déjà leur ombre
Sur le ruisseau sacré qui coule,calme et sombre,
Eveillé par le chant des oiseaux tapageurs."

Il Valzer dei Fiori

Qui sotto il video della coreografia del celebre "Valzer dei Fiori" di Tschaikowskij,
parte del balletto "Lo Schiaccianoci".

Papaveri e papere - Nilla Pizzi




<br /><bgsound src="http://digilander.libero.it/dvalina/Nilla%20Pizzi%20-%20Papaveri%20e%20papere.mid" loop="infinite"><br />
"Su un campo di grano che dirvi non so,
un dì Paperina col babbo passò
e vide degli alti papaveri al sole brillar...
e lì s'incanto'.
La papera al papero chiese
"Papà, pappare i papaveri, come si fa?"
"Non puoi tu pappare i papaveri" disse Papà.
E aggiunse poi, beccando l'insalata:
"Che cosa ci vuoi far, così e' la vita..."

"Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far..."

Vicino a un ruscello che dirvi non so,
un giorno un papavero in acqua guardò,
e vide una piccola papera bionda giocar...
e lì s'incantò.
Papavero disse alla mamma:
"Mamma', pigliare una papera, come si fa?"
"Non puoi tu pigliare una papera", disse Mamma'.
"Se tu da lei ti lasci impaperare,
il mondo intero non potrà più dire..."

E un giorno di maggio che dirvi non so,
avvenne poi quello che ognuno pensò
Papavero attese la Papera al chiaro lunar...
e poi la sposò.
Ma questo romanzo ben poco durò:
poi venne la falce che il grano tagliò,
e un colpo di vento i papaveri in alto portò.
Così Papaverino se n'e' andato,
lasciando Paperina impaperata..."

La collina dei ciliegi - Lucio Battisti




<br /><bgsound src="http://digilander.libero.it/dvalina/Battisti_-_La_collina_dei_ciliegi.mid" loop="infinite"><br />
"Se segui la mia mente se segui la mia mente
abbandoni facilmente le antiche gelosie
ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina e uccide i sentimenti
le anime non hanno sesso né sono mie
Non non temere tu non sarai preda dei venti
ma perché non mi dai la tua mano perché
potremmo correre sulla collina
e fra i ciliegi veder la mattina che giorno è
E dando un calcio ad un sasso
residuo d'inferno e farlo rotolar giù giù giù
e noi ancora ancor più su
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto né più un'età
e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini
e più in alto e più in là
ora figli dell'immensità."

Labyrinth - Elisa



<br /><bgsound src="http://digilander.libero.it/dvalina/Elisa%20-%20Labyrinth.mid" loop="infinite"><br />
"Just like a spy through smoke and lights
I escaped through the back door of the world
and I saw things getting smaller
fear as well as temptation.

Now everything is reflection as I make my way through this labyrinth
and my sense of direction
is lost like the sound of my steps
is lost like the sound of my steps.

Scent of dried flowers and I'm walking through the fog
walking through the fog"

Azzurro - Adriano Celentano




<br /><bgsound src="http://digilander.libero.it/dvalina/Adriano%20Celentano%20-%20Azzurro1.mid" loop="infinite"><br />
"Cerco un po' d'Africa in giardino,
tra l'oleandro e il baobab,
come facevo da bambino,
ma qui c'è gente, non si può più,
stanno innaffiando le tue rose,
non c'è il leone, chissà dov'è..."

I giardini di marzo - Lucio Battisti



"I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori
camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti "tu muori
se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori"
ma non una parola chiarì i miei pensieri
continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri."

La canzone dell'amore perduto - Fabrizio De Andrè



<br /><bgsound src="http://digilander.libero.it/dvalina/De_Andre/'__La_canzone_dell/'amore_perduto.mid" loop="infinite"><br />

"Ricordi sbocciavan le viole
con le nostre parole
"Non ci lasceremo mai, mai e poi mai",

vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto, amore, ad appassire le rose
così per noi

l'amore che strappa i capelli è perduto ormai,
non resta che qualche svogliata carezza
e un po' di tenerezza.

E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti al sole
di un aprile ormai lontano,
li rimpiangerai "

domenica 10 giugno 2007

I limoni


Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantanoi ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria
che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri l
a nostra parte di ricchezza ed è l'odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose s'abbandonano
e sembrano vicine a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente
ci metta nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno piú languisce.
Sono i silenzi in cui si vede in ogni ombra umana
che si allontana qualche disturbata Divinità.
Ma l'illusione manca
e ci riporta il tempo nelle città rurnorose
dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità.

di Eugenio Montale

Lemon tree-Fools Garden


<br /><bgsound src="http://digilander.libero.it/dvalina/lemontree.midi" loop="infinite"><br />

Il girasole


Oh, girasole, affaticato dal tempo!
Tu che conti i passi del sole,
bramando anche tu
quel luogo dorato
in cui il pellegrino
conclude il suo viaggio.
In cui il giovane
che si strugge nel desiderio
e la vergine esangue
nel suo sudario di neve
sorgono dalle loro tombe
e aspirano al luogo
in cui, mio girasole, vorresti andare!

di William Blake

Girasole - Giorgia


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venerdì 8 giugno 2007

Era de Maggio...


Che i fiori e la natura rappresentino molto più di quello che sono è cosa risaputa e fortemente radicata nella musica operistica: ricordiamo fra tutte la vicenda di "Traviata" anche detta "La signora delle Camelie"- romanzo di A.Dumas figlio, dal quale è tratta la vicenda verdiana e il bellissimo duetto dei fiori dall'opera Lakmè di L.Delibes; sinfonica: come dimenticare il Valzer dei Fiori di Tschaikowskij o e stagioni di Vivaldi o Haydn o "la Mèr" di Debussy? Ma anche nella musica popolare, specialmente in quella della tradizione Napoletana. Molto toccante è la canzone "Era de Maggio", dove l'innamorato promette di tornare "quando tornano le rose, se questo fiore torna a Maggio, allora anche io tornerò a Maggio", la prima strofa in napoletano suona così:

"Era de maggio e te cadéano 'nzino,

a schiocche a schiocche, li ccerase rosse...

Fresca era ll'aria...e tutto lu ciardino

addurava de rose a ciento passe...

Era de maggio, io no, nun mme ne scordo,

na canzone cantávamo a doje voce...

Cchiù tiempo passa e cchiù mme n'allicordo,

fresca era ll'aria e la canzona doce...

E diceva: "Core, core!

core mio, luntano vaje,

tu mme lasse, io conto ll'ore...

chisà quanno turnarraje!"

Rispunnev'io: "Turnarraggio

quanno tornano li rrose...

si stu sciore torna a maggio,

pure a maggio io stóngo ccá...

Si stu sciore torna a maggio,

pure a maggio io stóngo ccá."

giovedì 7 giugno 2007

Fiori d'arancio- Carmen Consoli



<br /><bgsound src="http://digilander.libero.it/dvalina/Carmen%20Consoli%20-%20Fiori%20d%5C'arancio.mid" loop="infinite"><br />
"Ricordo il giorno del mio matrimonio, l'abito bianco di seta ed organza,
nessuno sposo impaziente all'altare, soltanto un prete in vistoso imbarazzo."

 
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